Amici miei, finalmente ci siamo: è il grande giorno, per me. La strada era lunga, non c'era fretta di arrivare, anche perché il sole non tramontava e avrei potuto guidare anche di notte, ma preferivo arrivare nel tardo pomeriggio. Ero contento, ero emozionato, ogni tanto avevo i brividi; il più delle volte guardavo il paesaggio, le alci, i fiumi, i fiordi, e ripensavo a chi mi ha accompagnato in questo viaggio, a tutti i passeggeri che ho ospitato, a chi ha sopportato i miei messaggi e le mie dichiarazioni di felicità, lasciando che tralasciassi come andasse la loro vita. Mea culpa, troppo impegnato a godermi la mia. Ma se non lo avessi fatto in questo viaggio, quando lo avrei dovuto fare?
Mi sono svegliato sapendo di essere al Polo Nord e mi sono sentito l'uomo più felice e sereno del mondo.
Dietro di me avevo Pavel che leggeva un libro, ancora disteso nel suo sacco a pelo, davanti a me un porticciolo e alla mia sinistra il mare di Barents; ho voluto perdermi qualche minuto ancora nei pensieri e nella pace interiore che giorno dopo giorno stavo coltivando.
Il tempo di lavarmi alla buona, di cambiarmi, di ordinare l'auto, per poi cercare di metterla in moto, ma invano. Non so perché, ma non è partita.
La sveglia era stata impostata per le 7.30, abbastanza presto rispetto agli altri giorni, perché c'era un traghetto ad attenderci: quello che ci avrebbe portato a Moskenes, il principale porto dell'arcipelago delle isole Lofoten, che partiva alle 9:30. alle 8 eravamo già in coda, ma i minuti passavano e nulla si muoveva. Non ho ancora capito se il traghetto è partito con due ore e mezzo di ritardo, oppure eravamo in fila per entrare in quello delle 11, fatto sta che non ci siamo annoiati per nulla, perché due persone socievoli trovano sempre il modo per passare il tempo: adesso una chiacchierata, adesso una schitarrata, adesso un apprezzamento su quella che è sulla corsia accanto alla nostra, due auto più avanti.
Svegliarsi con il profumo di sterco di mucca non è proprio romantico, però mi fa sentire libero, perché mi sento circondato da natura libera e da liberi animali. Pavel e Honza hanno dormito nella loro tenda e io, come un re, nella mia auto. Sebbene sia scomodo dormire nel bagagliaio, c'è sempre chi sta peggio di me, quindi per un paio di giorni ho deciso di smettere di lamentarmi.
Vi avevo promesso che avrei parlato del mio nuovo amico, di Honza.
Tipo strano, che aveva uno zaino di 30 chili, quasi esclusivamente ripieno di attrezzatura da scalata. Un paio di ricambi personali e per il resto corde, picchetti, moschettorni...dormiva in una tenda, assieme al suo amico Pavel, che avremmo rivisto più tardi a Trondheim, con un sacco a pelo che lo proteggeva dal freddo. La fragranza che emanava non era delle migliori, ma lo metti in conto quando viaggi all'avventura, soprattutto se il tuo standard è fermarti lungo un fiume (a 6°) e bagnarti nudo a mo' di doccia, quindi senza sapone o bagno schiuma.
Stamane mi sono svegliato e ho colazionato (vivo in Spagna e qui si usa il verbo “comer” per pranzare, “cenar” per cenare e “desayunar” per fare colazione; non possiamo trovare un verbo he esprima l'azione di fare colazione?) davanti al fiordo più bello del mondo. Mi sento fortunato al pensiero vivere questa avventura. Ogni giorno non è solo una tappa per avvicinarmi al traguardo, è anche un momento per visitare luoghi unici e incantevoli, quindi voglio trovare il modo di godermi ogni fotogramma di questa esperienza, che consiglio a tutti di emulare, senza nessun dubbio.
Avevo immaginato l'arrivo a Geiranger da tanto tempo perché, nello studiare il viaggio, le tappe e i luoghi da visitare, ho letto più e più volte che qui avrei incontrato il fiordo più bello del mondo. Non sapevo se avrei concordato, ma potete immaginare che ogni qualvolta vedessi un fiordo pensavo “chissà quello di Geiranger come sarà bello.
Ho lasciato Loen senza fretta, perché oggi avevo poco da guidare, quantomeno pochi chilometri, perché ciò che mi aspettava era una distesa di ghiacciai, di laghi congelati, di torrenti, di neve e pioggia, quindi rallentamenti e tanti video.