Il settimo episodio del ritorno dell'avventuroso viaggio partito il 5 giugno 2017 da Madrid in direzione del punto più a nord d'Europa.Il settimo episodio del ritorno dell'avventuroso viaggio partito il 5 giugno 2017 da Madrid in direzione del punto più a nord d'Europa.In questo video visito Budapest, poi Bratislava, Vienna e il campo di concentramento di Mauthausen, dove mio nonno venne imprigionato per due anni.
Due delle 50 città più belle del mondo visitate in quattro giorni. Che meraviglia!
Ogni sabato un nuovo video. Iscriviti al canale; è gratis :-D
Il sesto episodio del ritorno dell'avventuroso viaggio partito il 5 giugno 2017 da Madrid in direzione del punto più a nord d'Europa.
In questo video entro in Trasnistria, la fantomatica nazione non riconosciuta dall'ONU, poi in Moldavia e infine in Romania, fino a Timisoara.
Volete vedere il castello di Dracula?
Ogni sabato un nuovo video. Iscriviti al canale; è gratis :-D
Stanotte dormirò in un vero sofà, quindi ho iniziato a raccogliere quante più cianfrusaglie possibili e organizzare la mia auto, che mio zio potrebbe entrarci per qualsiasi motivo, pertanto meglio ricomporla, dandole un aspetto decente e dignitoso. Cara mia Africa, non dovrai più ospitarmi, siamo agli sgoccioli, agli ultimi chilometri, all'ultima nazione. Mi sono svegliato presto, quando ancora buio, non solo per pulire e ordinare l'auto, ma soprattutto per approfittare del fresco e compiere più di mezzo tragitto senza aria condizionata; è iniziato agosto e non tollero l'idea di viaggiare a 42 gradi.
Salisburgo, la città di Mozart; Salisburgo, patrimonio mondiale UNESCO; che voglia avevo di visitarla.
Ci sono arrivato presto, ma non per voglia, bensì per rassegnazione. Non devo mai dimenticarmi che ciò che sto facendo, oltre a essere un'avventura e un sogno, è una vacanza e chiunque in vacanza ha il piacere di dormire quel tanto in più, per rilassarsi, per recuperare lo stress quotidiano e per oziare. Ho adorato questo dettaglio del viaggio: rimanere quel tempo aggiuntivo a dormicchiare e sognare, senza una sveglia; a dirla tutta, mai che dormissi più di quanto ne avessi bisogno perché ero sempre voglioso di scoprire le varie città, ma restare quei trenta minuti in più a concedermi del tempo per me era molto piacevole. Tutto ciò fino a quando il caldo non ha iniziato a presenziare, arrogante, le mattine europee.
Dopo una note di attesa, la mattina è arrivata, puntuale, e con essa l'apertura del campo di concentramento.
L'ingresso era gratuito e facoltativamente e per 3 € si poteva noleggiare l'audio-guida in italiano; mentre lasciavo il documento d'identità all'addetto, gli chiedevo se si potesse risalire con certezza che mio nonno fosse stato prigioniero proprio in quelle mura, se ci fossero dei documenti ufficiali circa i nomi dei deportati; il suo interessamento alla questione mi stupiva e, dopo essersi fatto raccontare la storia della fuga, mi ha restituito le monete dicendomi “Non vogliamo i soldi dei parenti di chi ha sofferto qui”. Un bel gesto, molto delicato, che mi ha lasciato sorpreso e felice al tempo stesso.
Il quinto episodio del ritorno dell'avventuroso viaggio partito il 5 giugno 2017 da Madrid in direzione del punto più a nord d'Europa.
In questo video entro in Ucraina, dopo sette ore trascorse per superare la dogana, visito Kyev e Odessa.
Ogni sabato un nuovo video. Iscriviti al canale; è gratis :-D
La giornata più incredibile l'ho vissuta oggi, senza dubbio alcuno; sono stato catapultato in una dimensione parallela, quella della sofferenza e dell'obbligo morale, che non avevo previsto e non avrei immaginato, ma l'ho fatto e non me ne pento. Questa sera, dopo quella in cui ho toccato Capo Nord, è stata la seconda volta in cui mi sono sentito orgoglioso di ciò che abbia realizzato.
Il problema di fondo del vivere una vita da nomade, cercando di scoprire quanto più possibile e lasciandomi trasportare dalle occasioni, è che non tutti la accettano e pochi la apprezzano; sono abituato, quindi, a non sentirmi fiero di ciò che faccio, anzi, di vivere con un leggero ma costante senso colpa, complice il fatto che nessuno di coloro a cui voglio bene mi manifesti apprezzamento e che i commenti generalmente sono indirizzati a che lasci tale stile di vita e ne intraprenda uno più stabile; fatto sta che ho imparato a vivere la mia vita, senza aspettarmi applausi e vedendola come un'esistenza abbastanza normale, tra l'accettabile e il mediocre.
Il quartiere antico di Bratislava meritava una seconda visita, per quanto mi sia piaciuto ieri.
Passeggiando nelle strade animate e colorate pensavo più a controllare il telefono che a osservare gli edifici, comprovavo il calendario e cercavo di perfezionare l'arrivo a casa, quale giorno precisamente e quali fermate intermedie, perché tra qualche giorno inizierà la festa patronale del mio paese, un'occasione perfetta per rivedere tutte quelle persone che mi hanno scritto chiedendomi informazioni, ma anche coloro che pensavo ogni qual volta rimuginavo sulle mie radici; mancavano pochi giorni e sentivo crescere dentro di me l'entusiasmo di terminare l'avventura e di trascorrere qualche settimana coccolato dalla mia terra e da chi mi vuole bene. Ho deciso, oggi, di sacrificare la tappa di Monaco di Baviera, dove mi sarei dovuto vedere con mio fratello, ma gli impegni universitari glielo hanno impedito e, non potendomi raggiungere, tanto vale recuperare un giorno e svoltare verso sud dopo Salisburgo, fermandomi a Bologna, a casa di mio zio, una sola notte, giusto il tempo di dormire otto ore e di abituarmi all'aria italiana.
Venezia è la città più bella del mondo, per me. Ve la racconto con il mio solito stile, sperando che possa piacervi.