Cosa faccio, lo compro o no? Comprarlo significa assistere a un evento unico, ma verso il quale non ho passione, e 40 € sono tanti per me; rinunciarvi significa approfondire la visita della città, che posso godermi solo oggi, ché già domani devo rimettermi in marcia, ma significa anche rimanere con la curiosità di partecipare, come spettatore, a un evento raro. Quindici minuti strani, nei quali dovevo prendere una decisione non troppo importante, ma comunque seria. Al pensiero che per vedere delle gare nuoto non avrei visitato neanche mezzo centro storico di Budapest e sarei partito senza vedere la maggior parte delle bellezze che poteva offrire la città, ho optato per rimanere a passeggio e continuare a esplorare.
Oltrepassare il Danubio da un ponte, fermarsi a guardarlo così esteso e così calmo fa una certa impressione; sapere che quell'acqua parte dalla Germania, si svolge poi tra Austria e Slovacchia, quindi passa da dove la sto ammirando io, prosegue in Croazia, Serbia, Bulgaria, Romania, arriva fino in Moldavia e termina in Ucraina, mi fa impressione, mi fa ricordare che non sono l'unico a viaggiare, che sono in tanti a muoversi, più di quanti possa immaginare, persone e cose, anime e oggetti, mi fa capire che in fondo ciò che sto facendo è solo qualcosa di naturale, qualcosa che dovevo fare perché l'essenza terrestre ci porta a essere in movimento, non staticamente in un solo e unico luogo. È stato in quel preciso momento che ho capito che la mia indole era muovermi, conoscere, scoprire: viaggiare. Non posso, non voglio e non devo evitarlo; se sono un viaggiatore, devo viaggiare e devo fare in modo che la mia vita sia compatibile, economicamente e logisticamente, con tale mia natura.
Incantato da questa rivelazione sono arrivato di fronte al parlamento, credo l'edificio più affascinante della città, che mi ha lasciato a bocca aperta per minuti. Lo avevo già visto ieri, con le luci artificiali, ma oggi, vedendolo con l'aiuto del sole, l'ho potuto apprezzare ancora meglio. Che peccato che con l'avanzare della conoscenza, con i nuovi stili architettonici e le nuove tecniche di costruzione, non si siano più innalzati edifici del genere, ma stupide palazzine, oggettivamente orrende. Non sempre il progresso ha portato buoni frutti.
Il tempo non prometteva nulla di buono, ahimé, quindi ho deciso di avvicinarmi all'auto, che per coincidenza si trovava accanto alla Piazza degli Eroi, una piazza enorme e maestosa, non a caso dedicata a chi morì per l'Ungheria. Sul retro un parco che dava a un complesso di palazzi di epoca moderna, laddove passeggiare diventa un vero e proprio piacere, senza un rumore di auto e un richiamo alla contemporaneità.
Ha iniziato a piovere, di nuovo, per il secondo giorno, e sono tornato in auto che ancora non erano le 20:00, ho avuto tempo per connettermi al sito dell'Ansa e cosa mi appare come prima notizia? Federica Pellegrini ha vinto l'oro; anche Gregorio Paltrinieri. Due italiani sul gradino più alto nei mondiali di nuoto. Dannazione, avrei ascoltato due volte l'inno di Mameli echeggiare in piscina e lo avrei cantato orgoglioso; perché non mi sono lasciato trasportare dalla sana follia?!
Sulla pagina Facebook AUventura – Davide Urso potete trovare le foto, chilometro per chilometro.