Sono arrivato ieri a Capo Nord e oggi già inizia il mio viaggio di ritorno perché, al di là del fascino di essere un caput mundi, non c'è nulla che ti possa intrattenere più di un giorno.
Chiunque affermi che Nordkapp sia il punto più a nord dell'Europa continentale, ha detto una mezza verità, perché non è così. Knivskjellodden è il vero punto più a nord, un promontorio selvaggio e senza segni di vita umana. Così, dopo aver dormito la notte nel parcheggio della struttura (pagando 27 € per accedervi), mi sono svegliato convinto e deciso di arrivare fino al vero punto più estremo, ma non avevo fatto i conti con tre elementi: la nebbia, il vento freddo e la neve. Sebbene sia fine giugno, qui siamo quasi al polo nord, e le condizioni climatiche sono leggermente più avverse che nella nostra comoda Italia. Nonostante ciò ho deciso che valeva la pena provarci.
Avventura non significa essere stupidi, e magari perdersi in un posto freddo e isolato, senza segnale, senza nessuno che conoscesse le mie intenzioni, senza nessuno al mio fianco. Nel caso mi fosse successo qualcosa, sarei rimasto lì per molto tempo, e non oso immaginare per quanto, così, dopo due ore di marcia, spaventato, ho deciso di ritirare, che la strada per ritornare a casa era lunga e di esperienze incredibili ne avrei vissute molte altre.
Passare da Capo Nord senza passare dal bar di ghiaccio è come visitare Napoli e non mangiare la pizza. Ma scherziamo? Fu così che andai alla ricerca dell'Artico Ice Bar, convinto si trovasse in mezzo alla neve o in un posto abbastanza realistico, invece mi sono trovato davanti un padiglione industriale, con tanto di negozio di souvenir all'ingresso e di ticket d'entrata: circa 14 € per visitare il bar e bere due bicchierini di succo analcolico. Lo ammetto, mi aspettavo dell'altro, ma giacché c'ero sono entrato e la guida, Fer, di Barcelona, mi ha raccontato vita morte e miracoli della struttura; mi ha detto che avrei potuto passare tutto il tempo che volevo lì dentro, ma, a -6 gradi, passare mezz'ora è stato anche abbastanza.
Ho ripreso la strada e sono entrato nella nona nazione, la Finlandia, per dirigermi verso sud, verso la capitale della Lapponia: Rovaniemi. Era tanta strada e la stanchezza incombeva, pertanto ho deciso di fermarmi lungo la strada, in una piazzola zeppa di alberi tagliati, pronti per essere commercializzati, e di zanzare, che sembra non stessero aspettando altro che me per divorarmi non appena uscivo dall'auto. Anche questa è avventura: vincere le zanzare finlandesi.
Sulla pagina Facebook AUventura – Davide Urso potete trovare le foto, chilometro per chilometro.