Una storia dietro una foto - 1
Mi hanno sempre appassionato i volti delle persone, di quella gente che lavora con dignità, sebbene in una situazione difficile. Sono quei volti che rendono una città affascinante, con un'anima. Ho avuto la fortuna di catturare alcuni sguardi magnetici a Marrakech, e ho tanto piacere a condividerli con voi, amici miei.
Madrid - Capo Nord, diario di un'odissea positiva - episodio 1: Da Madrid ad Amsterdam.
Nel primo episodio la partenza, il passaggio a Bordeaux, Rennes, Le Mont Saint Michel, Bruxelles, Bruges, Rotterdam e infine Amsterdam.
Se decidete di imitare il mio viaggio, o anche sia andare in aereo per visitare le capitali scandinave, e passate due giorni a Copenaghen e due a Stoccolma, sappiate che Oslo può essere tranquillamente visitata in meno tempo, perché è meno grande, ha meno attrazioni turistiche e i palazzi non sono tutta questa meraviglia; io, invece, ci ho passato tre giorni. Perché, vi chiederete.
La prima sorpresa dell'essere arrivato a Oslo è che si parcheggia veramente bene, aspetto molto singolare nella già ampia lista di città toccate fin'ora. Niente stress iniziale, quindi.
Se prima si passa da Copenaghen, poi da Stoccolma e infine si visita Oslo, ci si accorge subito di un particolare: la capitale norvegese è molto più piccola rispetto alle altre, si visita in meno tempo, i palazzi sono più contenuti e tutto è a portata di una passeggiata.
Avete presente quando andate in un ristorante o a cena da un amico e sapete che il dessert è da sogno? Iniziate a mangiare sognando quel dolce, pertanto il primo e il secondo possono anche essere deliziosi, ma voi li state mangiando solo per poter arrivare al dolce.
Il mio viaggio è partito dalla Spagna, poi si è spostato in Belgio e in Olanda, è passato dalla Germania ed è continuato per la Danimarca, poi per la Svezia e infine c'è lei, il mio dessert, la Norvegia. Ho gioito nei giorni precedenti, visitando luoghi e città che non avrei immaginato sarebbero stati così belli, ma ogni notte, prima di dormire, pensavo ai fiordi, alla natura selvaggia che solo in Norvegia avrei potuto trovare.
Stamane ho dato un passaggio a una ragazza neozelandese, attraverso l'applicazione di BlaBlaCar, e finalmente, dopo più di trentacinque passaggi offerti a persone amabili, giocose e di compagnia, ho trovato una ragazza antipatica e scorretta. Non solo la passo a prendere dal punto concordato e una volta lì mi dice di passare da casa sua, a 40 km di distanza, ma una volta pattuito il prezzo, di 25 €, la lascio in aeroporto e mi dice che ne ha solo 20.
Il secondo giorno a Stoccolma (sarei stato un pazzo a fermarmi una sola notte dopo la strada macinata per raggiungerla) è passato all'insegna della visita formale, di quella che ogni buon turista deve compiere: prima un “free walking tour”, una passeggiata nel centro della città con una guida che racconta in maniera leggera la storia e i monumenti che si incontrano, e lo si ricompensa con una offerta, poi la visita del palazzo reale.
Sto realizzando un viaggio enorme, indefinito, senza una data finale, sto passando dalla Svezia e vuoi vedere che non visito la capitale? Certamente non è facile arrivarci, perché sono diretto a ovest e Stoccolma si trova a est, ma avevo voglia di visitarla, per cui ho percorso 350 chilometri e sono arrivato. Qui si è verificato un problema, anche prevedibile: se a Goteborg non ho trovato un parcheggio libero, figurarsi a Stoccolma. Neanche in periferia. Neanche nella periferia della periferia. Non era solo il problema del pagamento, ma di un complesso sistema di segnaletica stradale che esiste solo in Svezia, per il quale esistono vari siti web appositi per spiegarne i significati.